Nascita e sviluppo
eLabor è una cooperativa di produzione e lavoro con una forte vocazione all’innovazione e alla tecnologia in particolare nel campo dell’informatica. La cooperativa è stata fondata a Pisa nel 2001, raccogliendo diverse esperienze fatte dagli anni ’90. Sin dagli esordi ha attuato la scelta strategica del software libero, che l’ha portata tra l’altro ad aderire all’Associazione Italiana Software Libero e poi alla Rete Italiana Open Source (RIOS), dell’uso di metodologie agili e di un approccio caratterizzato dall’apprendimento e miglioramento continuo.
Nel corso del tempo ha accumulato esperienze molto diversificate in progetti di cooperazione internazionale e di filologia digitale (edizioni critiche di testi antichi), per poi passare allo sviluppo di applicazioni realizzate specificamente sulle esigenze dei committenti, in particolare nel campo delle “public utility” e del commercio di smartphone.
Negli ultimi anni ha sviluppato un forte interesse per il Machine Learning, l’Intelligenza Artificiale in ambito industriale e le varie tecnologie ed ambiti collegati, come IoT, Big Data, analisi di serie temporali, modellazione matematica, simulazione, ottimizzazione, Industria 4.0. In tutti questi ambiti, eLabor fornisce anche assistenza tecnica e percorsi di formazione. Nella realizzazione dei suoi prodotti e servizi ha sviluppato competenze significative nell’uso di tecnologie come Linux, DBMS relazionali e NoSql, application server, linguaggi come Java, Python, JavaScript, HTML/CSS, XML e TeX, e strumenti di sviluppo come Eclipse, Spring, Subversion, Git, Jenkins, SonarQube, Selenium e molti altri. Ultimamente, ha investito nell’apprendimento di piattaforme per il Machine Learning, come Keras/Tensor Flow, MxNet, Gluon e strumenti come LifeRay ed Elastic Stack.
La scelta open source
Business model
L’approccio open pervade tutto il business model di eLabor nella scelta degli strumenti che utilizziamo. Sono infatti completamente open, tranne che in alcuni casi specifici, dovuti in generale alle scelte dei clienti. Parliamo di strumenti come Linux (in particolare Ubuntu, ma anche Debian, Raspberry PI OS e RedHat), OpenJdk, Python, Gcc, Samba e tanti altri. Questi ci permettono di disporre a costi molto contenuti del meglio delle tecnologie ICT esistenti. Vale la pena di sottolineare che, quando si parla di costo nell’uso di un software, non si può considerare solo il prezzo di acquisizione della relativa licenza. Nel nostro caso è generalmente pari a zero, dettaglio che non va nemmeno ignorato. Bisogna però ragionare anche di documentazione, assistenza, possibilità di accedere a professionalità esterne adeguate alle esigenze che si verificano. Ma anche delle possibilità di far crescere le competenze interne. In tutto questo il software Open Source offre condizioni imbattibili!
Senza contare l’importanza di evitare il più possibile fenomeni di “lock-in”, tanto più gravi nel moderno mondo turbolento dell’informatica. Per quanto ci riguarda, anche tutto il software che produciamo è in linea di principio aperto. Crediamo che condividere il codice non ci tolga assolutamente nulla. Anzi, per innumerevoli motivi, riteniamo ci faccia guadagnare molto. In primo luogo in termini tecnici ed in secondo in termini di reputazione. Avendo e maturando continuamente nuove capacità tecniche e nuova reputazione non è difficile trovare qualcuno che ci vuole al suo fianco.
Risoluzione delle problematiche
Per affrontare le problematiche che insorgono lavorando nel mondo nell’open bisogna prima di tutto crederci. Se ci si crede solo a metà è molto facile cedere alla tentazione di “chiudere” tutto, provare a monetizzare ed a cercare di sfruttare le posizioni conquistate a prezzo di grandi sacrifici. Si tratta però di una tentazione. Questa ti porta a perdere in realtà i vantaggi dell’approccio aperto. Un qualcosa che è difficile da capire o da far capire ai colleghi, collaboratori ed agli stessi clienti. Poi ci sono i pregiudizi di chi non ha capito la valenza tutt’altro che ideologica dell’approccio open e continua a ritenere che sia meglio pagare per avere qualcosa che in realtà vale di meno. Al contrario, poi non vuole pagare per avere i servizi di qualità che gli stai proponendo. Una volta un cliente mi ha detto che grazie ad una speciale convenzione poteva accedere ad un noto sistema operativo proprietario a soli 9 euro a copia. “9 euro buttati” è stato il mio commento. Infine, ci sono i problemi dovuti al fatto di andare contro corrente. Ad ogni problema che sorge bisogna sempre difendere le proprie scelte, come se facendone altre i problemi non ci fossero!
Benefici
Abbiamo realizzato di aver ottenuto grandi benefici grazie alla scelta di essere un’azienda open source prima ancora di nascere. Infatti, se non avessimo in precedenza acquisito conoscenze e competenze Open Source non saremmo neppure nati. Il nostro capitale iniziale era di 450 euro. Neppure sufficiente a pagare il notaio. I computer li abbiamo ereditati, usati ovviamente, dal consorzio da cui siamo stati partoriti che ci ha anche offerto ospitalità per qualche tempo. Abbiamo ricambiato facendo loro consulenza quando ne avevano bisogno ed offrendo loro la nostra connessione a Internet e di pagare licenze software non se n’è neppure discusso. Perché poi, visto che potevamo avere gratuitamente tutto quello che ci serviva dal mondo open? In seguito, abbiamo avuto solo conferme e dopo 20 anni… ne siamo sempre più convinti.
Team




