In pochi mesi, il numero di "smartworkers" è passato da circa 500000 unità a 8 milioni con il coinvolgimento di aziende private, professionisti e PA.
Secondo il nostro parere, il dato del 60% di chi ha sperimentato lo smartworking e vorrebbe che fosse mantenuto anche dopo l'emergenza dovrebbe farci riflettere sulle modalità dell'organizzazione del lavoro della vita privata di ognuno di noi per il futuro.
Nell'articolo sono presenti vari esempi su come settore pubblico e privato si siano approcciati allo "smartworking"; ciò che ha contraddistinto nei mesi più duri della pandemia è stato nel settore pubblico il consolidamento di accessi sicuri alla rete interna per i dipendenti della PA e il mantenimento di livelli ottimali di prestazioni erogate mentre per le aziende private la possibilità di formazione e aggiornamento professionale dei propri collaboratori e il lavoro "da remoto".